Il governo italiano non ce la fa proprio, deve continuare a strizzare l’occhio al totalitarismo cinese.
La nuova trovata della “Protezione Civile” è l’assunzione di decine di migliaia di Assistenti Civici, ovvero un esercito di disturbatori pubblici ammaestrati.
Dopo il calmiere sul prezzo delle mascherine, che ha chiaramente provocato gli effetti negativi che chiunque abbia competenza in materia (o chiunque abbia letto i Promessi Sposi) si aspetterebbe, arriva una nuova geniale proposta: assumiamo sessantamila zeloti del distanziamento sociale, una massa impressionante di cretini in giacchetta catarifrangente, pronti a molestare chiunque abbia il coraggio e la voglia (o più probabilmente la necessità) di lavorare o di uscire di casa per qualsiasi motivo ma non sia conforme al 100% delle schizofreniche e contraddittorie direttive imposte da questo o quel ministero, dalla regione, dal Dio Imperatore locale o dal cugino del sindaco
Sorge spontanea una perplessità:
Questo servizio non risponde a nessuna esigenza, non aiuta nessuno, è assolutamente fine a se stesso. E allora perché la protezione civile sperpera risorse e tempo a metterlo in piedi?
Ma questo ennesimo servizio assolutamente non richiesto si aggiunge alla già numerosa schiera di imbarazzanti insuccessi del nostro governo, che non può fare a meno di imitare i modelli più illiberali fra quelli sperimentati, ma uno stato paternalista di questo stampo non è destinato a durare, il carico fiscale è sproporzionato, il dissenso è in crescita inarrestabile e l’economia nazionale è sull’orlo del default.
La direzione giusta è diametralmente opposta a quella intrapresa dal governo.
La soluzione è ridimensionare le competenze del governo è tagliare la spesa, il solo modo per ridurre l’area di influenza di un governo sui propri cittadini è quello di ridimensionare anche il suo budget e il suo potere coercitivo sul singolo cittadino.